Il conto corrente di corrispondenza è un particolare strumento che, attraverso la stipula di un contratto, consente alla banca di ottenere il mandato, da parte dell’intestatario, di realizzare dei pagamenti, riscuotere denaro attraverso il servizio di cassa e molto altro.
Con il conto corrente di corrispondenza si attua un contratto definito di ”innominato atipico a contenuto misto” che prevede che una delle parti in causa corrisponda all’obbligo di realizzare degli atti giuridici per conto dell’altra. L’oggetto di un contratto di questo tipo è l’incarico che ricade sulla banca di realizzare, a nome del titolare del conto corrente, una serie di atti che, come abbiamo visto, si traducono sia in pagamenti che in riscossioni. Il tutto si traduce nel trasferimento del proprio servizio di cassa dall’utente all’istituto di credito.
Secondo la Legge il correntista può, in ogni caso, gestire la somma contenuta nel conto prelevando o effettuando nuovi versamenti. Alla stipula i due soggetti, oltre a definire le caratteristiche del contratto, ne fissano anche la durata, che può essere anche indeterminata, oltre a determinare le modalità di rescissione.
Le operazioni realizzabili con il conto corrente di corrispondenza
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Una delle caratteristiche principali del conto corrente di corrispondenza è che la banca si assume le responsabilità di realizzare una serie di operazioni, in automatico, per conto del cliente. In pratica l’istituto di credito riceve il mandato da parte del correntista che effettua, attraverso la banca, dei pagamenti, la riscossione degli assegni, l’emissione di fatture, il pagamento delle utenze domestiche e delle tasse.
La funzione principale del conto corrente di corrispondenza, in pratica, è di semplificare le operazioni che altrimenti necessiterebbero dell’ordine del cliente con l’obbligo di quest’ultimo di recarsi ogni volta in filiale. Insomma si tratta di un meccanismo che facilita non poco la vita del correntista e che risulta particolarmente utile per tutti quei pagamenti ”periodici” che in questo modo avvengono in automatico, alla scadenza prefissata.
Per chi è utile il conto corrente di corrispondenza?
Le caratteristiche del conto corrente di corrispondenza lo rendono particolarmente utile a tutti i clienti. Ma sono i soggetti che effettuano una notevole quantità di operazioni periodiche a trarre i benefici maggiori. Le imprese ed i professionisti che, per la loro attività, devono svolgere abitualmente una significativa quantità di pagamenti, transazioni e bonifici possono facilitarsi non poco la vita con il conto corrente di corrispondenza.
Affidare la realizzazione di una notevole mole di operazioni esonera il titolare dall’amministrazione diretta del proprio denaro, anche se, come detto, il cliente può disporre in ogni momento del proprio denaro e controllare i movimenti sul conto.
L’operatività del conto corrente di corrispondenza
Cosa è possibile fare con il conto corrente di corrispondenza? L’elemento alla base del conto corrente di corrispondenza consiste nel fatto che il cliente si solleva da una serie di obblighi relativi ad operazioni che richiederebbero l’ordine diretto e quindi l’obbligo di andare allo sportello.
Con il conto corrente di corrispondenza è possibile anche ricevere gli incassi derivanti dagli accrediti con assegni, il versamento dello stipendio o di compensi vari, i rimborsi e le somme derivanti dalle operazioni di vendita dei titoli.
Per quanto riguarda gli addebiti, invece, rientrano nelle operazioni realizzabili attraverso il conto corrente di corrispondenza anche le emissioni degli assegni, i pagamenti derivanti dagli acquisti attraverso le carte o il Pos e, naturalmente, il versamento delle rate di prestiti o finanziamenti, per le polizze assicurative, il pagamento per l’acquisto dei titoli e, nel caso il titolare del conto sia un’azienda, il pagamento automatico degli stipendi ai dipendenti.
Nonostante sia l’istituto di credito a realizzare direttamente le operazioni, il titolare del conto può utilizzare il libretto per gli assegni e le carte.