Potrebbe sembrare strana l’idea che un’associazione o un gruppo che opera nel sociale debba necessariamente dotarsi di uno strumento finanziario come il conto corrente per riuscire ad effettuare tutte le operazioni in tranquillità, ma perché esiste il conto corrente per associazioni e a cosa serve?
Un conto corrente per associazioni o enti che operano nel sociale è praticamente necessario ed imposto proprio per obbligo di legge, diventa necessario proprio per gestire i flussi di denaro in entrata e in uscita , ovvero tutti i flussi finanziari legati al ciclo di vita dell’associazione, oltre che essere una fonte di trasparenza a favore di tutti coloro i quali sostengono l’associazione, ecco perché obbligatorio per legge.
Secondo l’ordinamento italiano infatti tutti gli spostamenti di denaro superiori a 516 euro, che transitano sia in entrata che in uscita, devono necessariamente passare tramite un conto corrente per associazioni intestato alla stessa associazione.
Il limite stabilito a 516 euro viene disciplinato dall’articolo 25 della legge 133 del 99 e successivamente all’articolo 37 della legge 342 del 2000, e tutte le associazioni che non cercano di adeguarsi a tali direttive possono perdere ogni beneficio ottenuto tramite la legge 389 del ’91 oltre a dover corrispondere un ammenda che varia da 258 euro a 2.065 euro.
In Italia sarebbero tutte le realtà operanti tramite partita iva che siano aziende, piccole o medie imprese, così come le associazioni sono tenute a gestire i flussi finanziari superiori a 1.000 euro tramite un conto corrente. Dato che il conto corrente per imprese, aziende o associazioni ha una valenza giuridica in quanto tutti i movimenti tracciati nel saldo conto, sono ufficiali e riconosciuti e devono essere inseriti e registrati tramite la dichiarazione dei redditi.
Quando aprire un conto corrente associazioni?
Il conto corrente per associazioni può essere aperto da chi ha titolo a rappresentare l’associazione onlus o no profit, così come le associazioni sportive o gruppi di volontari, o anche le cooperative che operano nel sociale.
Nonostante possano operare nel sociale, non possono accedere a tale tipologia di conto tutte le associazioni e le realtà che non appartengono alle categorie sopra citate. Coloro che risultano esclusi dall’elenco indicato possono però ottenere dei conti correnti aziendali, qualora si tratti di organizzazioni composte da un gruppo di persone che comprende uomini , donne e mezzi, o tramite conto corrente individuale per attività portate avanti dal singolo.
Diversi sono i servizi dedicati ai conti correnti per associazioni come la possibilità di inviare e ricevere bonifici, o prelievi che potranno essere effettuati anche tramite bancomat. Oltre ad un canale dedicato alle gestione delle utenze dirette all’associazione, e varie carte di credito e debito per tracciare al meglio tutti i pagamenti effettuati.
L’estratto conto di un conto corrente per associazioni risulta essere quasi un documento ufficiale, dato che potrebbe essere utilizzato proprio per certificare il bilancio interno all’associazione. Tale estratto conto però dovrà essere completato certificando tutti i pagamenti, che essendo inferiori ai 516 euro imposti da legge, non vengono documentati adeguatamente proprio perché non gestiti tramite il conto corrente.
Non esiste un’unica tipologia di conto corrente per associazioni, ecco perché indicare un possibile costo legato alla gestione del conto o all’apertura dello stesso è praticamente impossibile da indicare. Ma esiste una forte variabilità dei costi legati al conto corrente per associazione presente sul mercato, molte soluzioni sono conti a canone zero mentre molti altri risultano essere particolarmente onerosi.
Non esistono però sostanziali differenze tra le tipologie di conti corrente per associazioni, ma per riuscire a trovare la soluzione più conveniente è necessario effettuare un’accurata ricerca anche tramite portali di comparazione online, per trovare l’offerta più vantaggiosa oltre che adatta alle proprie esigenze.