Mutuo variabile con Cap: quando conviene? Vantaggi e svantaggi

Mutuo variabile con Cap

Scegliere il mutuo più adatto alle proprie esigenze non è mai semplice. I prodotti sul mercato sono davvero tanti, con condizioni variabili e strettamente dipendenti alle variazioni del tasso di interesse. E proprio riguardo quest’ultimo aspetto, ovvero il peso dei tassi sulle rate mensili da pagare, è indispensabile tenere presente che le tipologie sono essenzialmente tre: tasso fisso, variabile e Cap.

Se il tasso fisso rappresenta la soluzione ideale per chi intende accedere ad una rata sempre uguale nel corso del piano di ammortamento pianificando, così, il pagamento del finanziamento anche per decenni, il tasso variabile rappresenta la soluzione ideale per gli utenti che intendono accedere alle occasioni che il mercato offre periodicamente. 

Nell’ultimo periodo, ad esempio, le variazioni dell’Euribor sono state caratterizzate da una flessione quasi ininterrotta; una condizione che ha reso le rate dei mutui leggere ed alla portata di tutti. Ma quali sono le condizioni che determinano le variazioni del tasso di interesse le rate?

Tra i fattori determinanti abbiamo elementi endogeni, determinati da condizioni su cui non abbiamo alcun tipo di controllo come l’andamento generale dell’economia, le decisioni dei vari governi, gli avvenimenti politici ed economici che determinano le variazioni dei tassi e gli indici di riferimento.

Vantaggi e svantaggi dei mutui a tasso fisso e variabile

Se i finanziamenti a tasso fisso si caratterizzano per una certa sicurezza e una relativa stabilità della rate, i mutui a tasso variabile rappresentano la soluzione ideale per vedere diminuire il valore della rate in condizioni particolarmente positive come nei casi di diminuzione dell’Euribor, l’ammontare delle rate si abbassa rendendo il contratto di finanziamento più leggero.

Ma in caso di aumento dell’Euribor avremo una rata che tende ad alzarsi. In questo caso il contratto di finanziamento sarebbe davvero poco conveniente.

Il tasso fisso rappresenta, invece, la soluzione ideale per chi intende mettersi a riparo dalle variazioni improvvise del mercato con una rata sempre costante. Naturalmente anche in questo caso c’è un rovescio della medaglia ed è rappresentato dal fatto che un finanziamento sottoscritto decenni fa può rappresentare un prodotto del tutto fuori mercato con tassi eccessivamente elevati. Ed è proprio quello che è accaduto, oggi, a chi ha stipulato un contratto di mutuo nel passato con un tasso di Euribor che alcuni anni fa era notevolmente più alto rispetto all’attuale. Qual è la soluzione migliore allora?

Il mutuo con Cap

Che cos’è il mutuo con Cap? E’ davvero la soluzione migliore? Il finanziamento con Cap rappresenta un’ottima soluzione per chi intende accedere ad un prodotto flessibile ed in grado di sposare i vantaggi del tasso fisso con quelli del tasso variabile.

A differenza dei mutui a tasso variabile, i finanziamenti che prevedono l’opzione CAP consentono di fissare a priori un limite massimo alle variazioni del tasso di interesse così da tutelarsi dalle oscillazioni verso dei tassi di interesse e quindi delle rate.

In pratica nei mutui con Cap, il tasso di interesse non può in alcun modo superare il limite massimo definito dal contratto stesso. Nel caso in cui il valore dei tassi risulti inferiore al tetto massimo, la valutazione del tasso di interessi sarà quella dei finanziamenti a tasso variabile. Tutto positivo dunque? Non proprio.

Sottoscrivere un contratto di mutuo con Cap significa dover pagare uno spread più alto con una rata che risulterà inevitabilmente maggiore rispetto alla media del mercato.

Appena individuato il tasso migliore sul mercato e soprattutto più adeguato al proprio profilo, non resta che compararlo con gli altri prodotti. Effettuare un paragone è indispensabile per individuare la soluzione migliore risparmiando anche somme notevoli.

Insomma scegliere un mutuo variabile con Cap deve rappresentare il frutto di una scelta accurata valutando attentamente i vantaggi e gli svantaggi.

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