L’avviso di giacenza è una sorta di lettera che viene lasciata nella cassetta nel caso in cui il postino non trovi nessuno in casa. La comunicazione ha lo scopo di invitare il destinatario a recarsi all’ufficio postale per il ritiro della raccomandata. La missiva può essere contenuta in un cartoncino la cui colorazione cambia a seconda delle tipologia di avviso. Può accadere, però, che l’avviso si componga di una sorta di scontrino di piccole dimensioni nel quale viene riportato il mancato recapito e l’invito a recarsi all’ufficio postale per ritirare la raccomandata.
Naturalmente la prima domanda che si pone il destinatario che trova l’avviso di giacenza nella cassetta delle lettere è la natura della comunicazione. Per capire cosa realmente ci aspetta, quando ci recheremo allo sportello di Poste Italiane o nelle compagnie private, è indispensabile analizzare alcuni fattori determinanti; vediamo quali.
Avviso di giacenza: l’importanza del colore
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Come anticipato in precedenza il colore del cartoncino in cui è contenuto l’avviso di giacenza rappresenta un fattore da valutare con attenzione. Ad ogni tonalità corrisponde, infatti, un mittente. Nel caso in cui l’avviso di giacenza sia di colore verde, la comunicazione riguarda gli atti giudiziari. Può trattarsi, in pratica, di una lunga serie di comunicazioni tra cui i provvedimenti del tribunale, notifiche inviata da soggetti privati attraverso un legale, ma anche multe o sanzioni emesse dalla prefettura.
Il colore bianco indica , invece, le lettere, le diffide, le contestazioni o le richieste di pagamento. Il colore può essere, in questo caso, anche giallo.
Avviso di giacenza: il codice
Oltre al colore, un altro aspetto può consentire l’identificazione dell’origine della raccomandata: il codice. Ogni raccomandata è identificata con una precisa serie numerica attraverso la quale viene distinta dalle altre. Per risalire alla natura ed al mittente della comunicazione è indispensabile, però, controllare le prime cifre. Ma quali sono i codici in questione?
Se i primi due numeri sono 05 si tratta di una raccomandata veloce, una missiva che arriva al destinatario in 24 ore. Può trattarsi di comunicazioni di carattere d’urgenza come la disdetta di un servizio.
Se l’avviso di giacenza inizia con i numeri 12, 13 e 14, la comunicazioni sono meno urgenti con l’arrivo fissato tra i quattro ed i sei giorni. In questo caso potrebbe essere una lettera di un legale o di una compagnia che fornisce un servizio che avvisa di un sollecito di pagamento o l’avvicinarsi di una scadenza. Si aggiungono, inoltre, comunicazioni tutt’altro tipo come la lettera di licenziamento (ecco come procedere all’impugnazione) da parte del datore di lavoro o l’invito a comparire in Tribunale per una citazione.
L’avviso di giacenza con codici 76, 77, 78 e 79 indicano, invece, comunicazioni non proprio positive. Può trattarsi, infatti, di multe o di atti di tipo giudiziario. Si tratta di comunicazioni che possono essere inviate da un Tribunale, ma anche da un soggetto privato attraverso un atto giudiziario.
Le comunicazioni con i codici 608 e 609 hanno come mittente la Pubblica Amministrazione e rappresentano, spesso, una notifica riguardante un atto.
Con i codici 612, 613, 614 e 615 si identificano, invece, le raccomandate inviate dagli istituto di credito o da Poste Italiane mentre i codici 649 e 669 corrispondono a documento personali come carte di credito o comunicazioni private inviate dalle banche.
Meno piacevole sono gli avvisi di giacenza con il codice iniziale 670. In questo caso si tratta di cartelle esattoriali di Equitalia (in questo caso può esserti utile la nostra guida sulla rateizzazione di Equitalia). Con il codice 650, invece, vengono indicati le lettere dell’Inps.
Il ritiro
Insomma le comunicazioni che possono nascondersi dietro all’avviso di giacenza sono tante. I tempi per il ritiro sono di un mese, in caso contrario la missiva viene riconsegnata al mittente.
E’ indispensabile tenere presente che gli effetti della raccomandata si producono all’invio della comunicazione, pertanto la mancata accettazione o ritiro non libera il destinatario.
Cambiano le regole per gli atti giudiziari: in questo caso, gli effetti si producono dal momento in cui il destinatario riceve a tutti gli effetti la comunicazione o ne comunichi al postino il rifiuto. In caso di assenza gli effetti si producono dal decimo giorno dal deposito all’ufficio postale.