Uno dei modi per abbattere il costo del bollo o dell’assicurazione è di iscriversi all’ASI. L’Automotoclub Storico Italiano consente di veder riconosciuto il proprio veicolo tra quelli “d’epoca” e quindi usufruire dei vantaggi previsti per questo settore. La pratica necessaria si compone di vari passaggi e di certificazioni necessarie. Ma cos’è l’ASI?
ASI: il servizi dell’Automotoclub Storico Italiano
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L’ASI rappresenta, in via ufficiale, il motorismo storico italiano sia in Italia che all’estero. Nato nel 1966, l’ente si compone di diverse sedi sparse per il territorio nazionale. Sono oltre 263 i club federati a cui si aggiungono i club aderenti. Insomma una serie di sedi, nelle diverse zone del nostro paese, in grado di offrire le informazioni e la documentazione necessarie per iscriversi.
Si tratta di un’organizzazione che, in sostanza, si pone l’obbiettivo di tutelare e stimolare il motorismo storico nel nostro paese sottolineandone l’importanza sociale e culturale. Ma è l’aspetto delle agevolazioni previste per questo tipo di auto a rappresentare, come detto, uno dei fattori di maggiore importanza nell’operato dell’ASI.
Sono davvero tanti gli automobilisti che ricorrono ai club per vedersi riconoscere il diritto di usufruire degli sconti per le auto d’epoca. L’iscrizione è quindi relativamente semplice, ma nel solo caso in cui l’auto sia oggettivamente d’epoca.
Iscrizione all’ACI: il procedimento
Rivolgersi ad un o dei club è, naturalmente, il primo passo. Come detto in precedenza non è affatto difficile trovare la sede dell’Automotoclub Storico Italiano più vicina a noi: basta recarsi sul sito dell’associazione per ricercare i vari uffici. Attraverso l’iscrizione all’Aci, il socio può usufruire dei vari servizi offerti oltre all’iscrizione della propria vettura tra le auto storiche.
L’iscrizione all’ACI deve essere effettuata attraverso l’invio di una richiesta specifica corredata dalla documentazione che attesti la storicità della propria vettura. A questa documentazione va aggiuntO anche l’impegno di ottemperare agli obblighi previsti dallo statuto. Sarà il club stesso a fornire tutte le informazioni necessarie per la sottoscrizione della domanda.
Capitolo diverso, naturalmente, riguardo l’attestazione di storicità della vettura. In questo caso è indispensabile presentare un documento che attesti la datazione e l’identificazione del veicolo. L’attestazione è rilasciata a patto che la carrozzeria sia conforme all’originale, che il motore sia dello stesso tipo dell’originale e che gli interni della vettura siano in condizioni decorose. Ricevuta l’attestazione il proprietario del veicolo può ottenere i vari vantaggi che previsti.
Il Certificato di identità e di omologazione
E’ un dei documenti di maggiore importanza nell’iscrizione all’ACI. Si tratta del certificato che viene rilasciato dall’ente e che deve essere mostrato in caso di controllo. I dati che vengono riportati sul documento si compongono dell‘anno di fabbricazione della vettura, la fotografia, una descrizione che definisca le caratteristiche e lo stato di conservazione dell’auto, gli eventuali interventi di restauro successivi oltre alla presenza di eventuali difformità presenti dalla condizione originaria. Il tutto viene rilasciato all’iscritto insieme ad una targa di metallo identificativa del documento.
A ciò si aggiunge l‘attestato di storicità e la Certificazione sostitutiva che delinea le caratteristiche tecniche del veicolo. Entrambi i documenti consentono la partecipazione alle manifestazioni sportive e l’accesso agli sconti assicurative per le auto d’epoca (leggi le agevolazioni per le auto e per le moto storiche previste nel 2016).
Carta d’identità FIVA: di cosa si tratta?
Una carta d’identità dell’auto. La carta d‘identità FIVA consente di identificare l’autovettura attraverso le informazioni più importanti. La fotografia, la data di fabbricazione, la classificazione dell’auto ed una sorta di riassunto sulla storia del veicolo compongono questo documento. La certificazione viene utilizzata soprattutto per la partecipazione alle manifestazioni della FIVA, la “Fédération Internationale des Véhicules Anciens” in pratica l’organizzazione internazionale di cui è parte integrante l’ASI. Il documento non consente di raggiungere i raduni dell’Automotoclub Storico Italiano, ma permette di accedere a notevoli sconti sull’assicurazione (leggi la guida su come risparmiare sull’RC Auto a Roma).
Insomma abbiamo visto come la documentazione prevista per le auto d’epoche, a seguito dell’iscrizione all’ASI sia davvero corposa. Ma quanto costa il procedimento di iscrizione all’Automotoclub Storico Italiano?
Iscrizione all’ASI: costi e agevolazioni
La quota associativa da corrispondere all’organizzazione è di 41,32 euro annuali il cui versamento avviene obbligatoriamente attraverso un club dell’ente. Proprio il club può applicare un ulteriore costo variabile a seconda delle esigenze. Entrambe le voci di spesa non possono risultare inferiore ai 100 euro.
Insomma un costo notevole, ma che, come detto, consente di accedere a diverse agevolazioni. Attraverso una convenzione con la compagnia assicurativa Toro, i tesserati all’Automotoclub Storico Italiano possono usufruire di sconti pari al 30%.
Anche il passaggio di proprietà può costare molto meno. L’imposta di trascrizione è stata definita a 51,65 euro per le auto e circa venticinque euro per i motocicli. E’ indispensabile, però, presentare la certificazione di storicità dell’autovettura che, come detto, viene rilasciata solo dal’Automotoclub Storico.
L’iscrizione all’ASI può essere effettuata per tutti i veicoli a moto. I motocicli, i motoveicoli, le auto, i veicoli militari, le macchine agricole, gli autocarri, i bus, gli aeromobili ed i natanti possono rientrare tra i veicoli d’epoca, purché rispettino le condizioni descritte.