Qual è la definizione di conto dormiente? Perché è così difficile ottenere di nuovo accesso ai contanti presenti su un conto di questo tipo? Ecco come funziona la procedura.
Il conto corrente dormiente è un conto non utilizzato da tempo. Ecco come fare per rientrarne in possesso e cosa fare se si vuole chiuderlo.
Cos’è
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L’art. 1 del comma 345 della legge 266/05 definisce il conto corrente dormiente un conto dove non si effettuano operazioni da almeno 10 anni.
Quindi, su di esso c’è anche una quota degli interessi maturati. Questi sono di meno di un conto deposito e dipendono dal contratto sottoscritto con la banca. Prima che il conto diventi dormiente, però, poco prima della scadenza dei 10 anni, l’istituto di credito è tenuto a informare per legge il titolare del conto.
Questi ha tempo 180 giorni per rientrare in possesso delle somme all’interno dello strumento bancario. Se non lo fa, il conto diventa dormiente, quindi quel denaro va in mano allo Stato. In particolare, viene usato per risarcire le vittime dei crack finanziari.
Tipi di conto corrente dormiente
Oltre ai conti correnti in genere, la procedura si applica anche a:
- Depositi e libretti di risparmio che non sono utilizzati da 10 anni.
- Strumenti finanziari (sempre non mossi da 10 anni).
- Assegni circolari non riscossi da 3 anni.
- Rendite da assicurazioni senza operazioni da 2 anni.
- Buoni fruttiferi non incassati da 10 anni e aperti a partire dal 14 Aprile 2001.
Le modalità di recupero del denaro all’interno di questi strumenti sono le stesse di un conto corrente non utilizzato per 10 anni.
Come ottenere il denaro
Per ottenere il denaro ci sono due cose da fare:
- Prevenire, effettuando almeno un’operazione al mese. Anche un bonifico ricevuto o un prelievo rappresentano un’azione che allontana lo spettro del conto dormiente. Se quel conto non serve più, conviene trasferirlo o chiuderlo definitivamente, pagando sì i costi di gestione, ma rientrando al tempo stesso del denaro presente nel conto in quel momento.
- Riscuotere la somma quando si riceve la comunicazione della banca. Questa arriva tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per riscuotere, è necessario presentarsi alla filiale indicata dalla lettera ricevuta. Non è possibile attivare un conto che sta per diventare dormiente online.
Documenti richiesti
I documenti richiesti, riportati anche nella raccomandata, sono: documenti di riconoscimento (carta di identità e codice fiscale) e originale della raccomandata stessa. Per sicurezza, conviene portare anche il contratto di apertura del conto e farsi una copia della comunicazione ricevuta.
Nel caso fossero necessari ulteriori documenti, questi saranno sempre indicati nella raccomandata ricevuta a domicilio. In caso di conto corrente cointestato, devono essere presenti entrambi gli intestatari con tutti i documenti del caso per completare la procedura.
Quando scadono i termini
I termini scadono entro 180 giorni dalla comunicazione ricevuta. Una volta scaduti, non c’è davvero nulla che si possa fare per rientrare in possesso del denaro del conto corrente dormiente. Anche chiuderlo in un secondo momento non servirà a nulla. Stesso discorso vale per le vie legali.
Quindi, conviene non aspettare. Cosa fare se i termini sono scaduti senza saperlo, o meglio, se la raccomandata non è mai arrivata? In questo caso, il cittadino può intentare una causa alla banca, richiedendole il rimborso delle spese sostenute e di quanto presente sul conto per inadempienza. La procedura, però, potrebbe essere molto lunga.
L’unica soluzione per rientrare in possesso del denaro dopo che i fondi sono stati mandati al Ministero dell’Economia è inviare una raccomandata all’indirizzo:
Consap S.p.A – Rif. Rapporti dormienti, via Yser, 14 00198 Roma.
L’ente che si occupa del fondo per le vittime dei crack finanziari ha messo a disposizione un modulo da compilare, prima di inviare tutto per raccomandata. Si può scaricare da qui.