Il Prestito Obbligazioniario è generalmente una tipologia di finanziamento tipica delle Società per Azioni avente durata medio-lunga attraverso il quale si offre sul mercato un frazionamento del debito in titoli di taglio piccolo.
Questo frazionamento consente all’obbligazionista (colui che intende acquistare le obbligazioni) la possibilità di versare un importo proporzionale al numero di obbligazioni acquistate.
A cosa serve il prestito obbligazionario?
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Le obbligazioni sono titoli di credito al portatore il quale ha diritto, in base alla forma contrattuale stipulata, di vedersi rimborsato alla scadenza l’importo investito, indipendentemente dal pagamento periodico degli interessi.
Con questa forma di finanziamento le imprese fanno fronte al fattore liquidità imminente tramite l’emissione di titoli che possono essere acquistati direttamente dal singolo soggetto.
Di fatto i prestiti obbligazionari sono una particolare forma di finanziamento a medio e lungo termine dedicati alle società per azioni oppure alle società in accomandita per azioni, le quali società non possono emettere obbligazioni per importi superiori al capitale versato come da ultimo bilancio presentato, in sintesi il capitale massimo erogabile con questa forma di finanziamento è stabilito in proporzione alle somme versate dai soci come capitale di rischio.
Per raccogliere una liquidità ancora maggiore, però, è possibile emettere obbligazioni che superano questo limite imposto per legge ma solo per determinate casistiche: garanzia delle obbligazioni tramite l’ipoteca degli immobili sociali fino a 2/3 del loro valore immobiliare, maggiorazione garantita da titoli di stato nominativi e garantiti con scadenza non antecedente a quella delle obbligazioni emesse ed anche tramite l’ottenimento di un’autorizzazione governativa speciale che consente di superare il limite imposto dal bilancio.
Dobbiamo però tener presente le differenze tra il prestito obbligazionario ed un mutuo e comprendere bene per quale ragione una società si affida a quest’ultimo invece che al primo.
La differenza sostanziale è che il prestito obbligazionario prevede una ripartizione del debito del sottoscrittore propone tramite l’emissione di obbligazioni al mercato e che può decidere di ritirare in qualsiasi momento rimborsando il prestito alle condizioni espresse nel contratto.
C’è da aggiungere che il mutuo è un rimborso graduale a scadenza mensile normalmente mentre il prestito obbligazionario prevede un rimborso, sempre a scadenza, ma in un’unica soluzione.
Non deve attraversare alcuna trafila bancaria per far si che venga approvata una linea di credito particolare, non è necessario ad alcuna approvazione specifica, è di fatto un prestito che nasce dall’interno della società e che coinvolge il mercato garantendo un rendimento proporzionale con la propria attività lavorativa e quindi attraverso una serie di parametri che rendono quella determinata azienda appetibile o meno nei confronti del mercato.
Prestito obbligazionario: come funziona
Tecnicamente deve essere l’assemblea straordinaria dei soci ad approvare l’emissione di un prestito obbligazionario ed una volta deliberata l’erogazione dovrà essere presentata questa stessa delibera presso la Cancelleria del Tribunale entro 30 giorni affinchè possa avviarsi il procedimento di omologazione ed iscrizione.
Quando vengono emesse delle obbligazioni, quindi una volta superato l’intero iter di preparazione ed approvazione, devono essere pubblicati un regolamento ed un programma che fissino le regole per tutto ciò che concerne le obbligazioni stesse.
In questo programma del prestito obbligazionario sono previste: l’importo del capitale sottoscritto e versato dai soci, l’importo complessivo del prestito ed il tasso di remunerazione del prestito.
Nel regolamento invece vengono indicate le condizioni tecniche quali: le caratteristiche specifiche dei titoli, la modalità di emissione del prestito ed il prezzo delle obbligazioni, il valore nominale di ognuna di esse e la modalità di rimborso del finanziamento.
Dobbiamo aggiungere che il prestito di tipo obbligazionario è un rapporto che viene a crearsi tra società per azioni e sottoscrittore, ma questo rapporto non è detto che duri fino alla scadenza del prestito (e quindi al rimborso) in quanto il sottoscrittore ha facoltà di vendere le proprie obbligazioni in qualsiasi momento.
In ogni caso nel momento in cui un cliente sottoscrive le obbligazioni diventa obbligazionista e questo “titolo” determina la sua figura di creditore nei confronti della società, nonostante non abbia alcun diritto nella gestione quotidiana della stessa.
In quanto obbligazionisti, però, tutti i sottoscrittori di titoli (che siano nominativi o al portatore non importa) hanno dei diritti riconosciuti e possono riunirsi un un’apposita assemblea attraverso deliberare su determinati argomenti quali la nomina o revoca del comune rappresentante, eventuali modifiche sulle condizioni del prestito o proposte di amministrazione controllata e concordato, la costruzione di un fondo comune per le spese necessarie a tutelare i propri interessi (regolarmente rendicontato) ed altri argomenti di interesse comune con tutti gli obbligazionisti.
Prestito obbligazionario: tasso di rendimento ed interessi
Il tasso di rendimento di un prestito obbligazionario è calcolato su una serie di fattori che sono differenti da quelli di un prestito normale perché vengono presi in considerazione il valore del tasso nominale del prestito, il prezzo di emissione e quello di rimborso, e per questa ragione il guadagno (la differenza) scaturita dal prezzo iniziale e quello che rimborserà la società titolare delle obbligazioni al titolare delle stesse verrà assoggettata ad una ritenuta fiscale, nella misura prevista per i guadagni da premi ed interessi.
Ricordiamo che, per quanto concerne il calcolo degli interessi, la società che emette le obbligazioni può farlo anche direttamente sul mercato appoggiandosi su istituti bancari per la raccolta e la vendita e la data di versamento delle obbligazioni è la stessa dalla quale si inizia a godere degli interessi.
Per cui c’è una precisazione da fare che riguarda la data di acquisto delle stesse, in quanto se questa è antecedente alla data di emissione o coincide con essa il sottoscrittore dovrà versare solo l’importo di emissione e null’altro, mentre se la data di acquisto è successiva alla data di emissione, il sottoscrittore dovrà versare l’importo di emissione più una quota percentuale (rateo) calcolata dal momento in cui sono state emesse fino al momento in cui sono state acquistate.
Discorso a parte vale per il tasso di interesse che la società pagherà al sottoscrittore del prestito obbligazionario, infatti per determinare questo tasso vengono interpellate delle società di rating che attraverso il lodo giudizio ed un’analisi approfondita della struttura societaria comunicheranno il tasso di interesse consigliato da applicare.
Ovviamente è necessario far notare che migliore sarà la struttura aziendale e più solida la società minore sarà il rischio di default, per questa ragione il tasso di interesse da rimborsare alla scadenza potrà essere più basso.