Come aprire un call center: requisiti, iter e costi

Nell’immaginario collettivo il call center rappresenta un luogo di lavoro in una grande stanza dove centinaia di persone rispondono o effettuano chiamate a potenziali clienti. In realtà il settore è molto più ampio di quanto si possa pensare e soprattutto in continua evoluzione. Non si contano le formule attraverso le quali è possibile lavorare nel call center, anche da casa, magari occupando parte del proprio tempo libero lavorando su commessa oppure affiancare al proprio negozio un servizio di teleservice. Insomma per aprire un call center non sono necessari spazi sconfinati, né particolari strumentazioni.
Soprattutto nella fase iniziale delle propria attività, può essere sufficiente anche dei semplici computer, anche usati, sia fissi che portatili. Si aggiungono, inoltre, la dotazione delle cuffie, indispensabili per la comunicazione telefonica, la presenza di una connessione internet sufficientemente potente ed affidabile oltre ad un programma gestionale specifico per un call center.
Naturalmente per aprire un call center è necessario anche assumere de collaboratori.
Nella fase iniziale può essere sufficiente anche l’assunzione di uno o due operatori, anche se molto dipende dalle caratteristiche dell’attività che si intende realizzare. Il servizio dei call center è, oggi, molto richiesto dalle grandi compagnie che sempre più spesso scelgono di esternalizzarlo ad aziende private. Ottenere le commesse è quindi indispensabile per il successo del call center, perciò è utile mettere in mostra la propria attività proponendo, magari, un pagamento per ogni contratto chiuso. 

Aprire un call center: requisiti e costi

Il call center è un’attività di tipo commerciale a tutti gli effetti, pertanto è innanzitutto necessario avere la maggiore età. L’apertura della partita Iva è il primo passaggio necessario, subito è necessario procedere al deposito degli atti al Registro delle Imprese. Un ulteriore passaggio è di regolarizzare la propria posizione sia con l’INPS che con l‘INAIL. 
Uno degli aspetti caratterizzanti dei call center è la mancanza di costi eccessivi, sopratutto se si tratta di un’attività di piccole dimensioni. Aprire un call center può essere possibile anche in un locale già disponibile come un ex negozio o, perché no, in una casa di proprietà.
Sarà necessario, inoltre, installare delle postazioni in relazione alle proprie esigenze ed alle dimensioni che l’attività dovrebbe avere. A ciò si aggiunge l’acquisto delle dotazioni che, come detto in precedenza, si limiteranno a dei computer e cuffie oltre alla regolarizzazione della posizione fiscale degli operatori. Il tutto si traduce in un costo che non dovrebbe superare i cinquemila euro, almeno nella parte iniziale e per un’attività senza particolari pretese.
Per chi punta in alto, invece, e si orienta alla costituzione di una vera e propria società di servizi, i costi potrebbero superare i sessantamila euro.

 Aprire un call center in franchising

Anche se la credenza comune tende a considerare i call center come delle attività ad appannaggio delle grandi aziende, oggi con il franchising chiunque può aprire un call center, anche a domicilio. Le offerte proposte sul mercato sono davvero tante, a condizioni anche molto diverse tra loro. Tutte sono in grado di garantire la possibilità di lavorare nell’immediato.
Con il franchising l’imprenditore ha l’opportunità di accedere ad un gestionale ottimizzato ed in grado di funzionare con un numero variabile di postazioni. Il costo, per orni postazione, è in media di quaranta euro.
Il punto di forza di queste proposte è in genere la fornitura di un software gestionale ottimizzato, abilitato a funzionare su un numero di postazioni variabile, così da adattare l’offerta alle dimensioni del business del cliente. Per una postazione di lavoro il costo medio è di circa 40€.
Con il franchising è possibile ottenere, inoltre, un traffico voce prepagato dal costo medio di venticinque euro a persona. Il servizio può essere, inoltre, integrato nel caso di necessità.

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