Saldo disponibile, la guida completa: ecco cosa indica e come si legge

Leggere un estratto conto non è un’impresa così semplice come potrebbe sembrare. Una serie di voci, riportate al margine del documento, descrivono degli importi che, in alcuni casi potrebbero essere dissimili. E’ il caso del saldo disponibile e del contabile. Due voci che in alcuni casi potrebbero sembrare marginali per la propria situazione economica, ma che, in determinate situazioni, possono essere determinanti.

Può capitare che la somma depositata in banca oscilli tra il positivo ed il negativo, con il serio rischio di “andare in rosso“. Ed ecco che, in questa determinata fase, le differenza tra il saldo contabile ed il saldo disponibile diventa improvvisamente importante per comprendere la fattibilità o meno di alcune operazioni bancarie.

Saldo disponibile: di cosa si tratta?

Cosa indica questa voce che troviamo in fondo all’estratto conto? Si tratta della somma di denaro che abbiamo effettivamente sul conto corrente, al netto delle spese, delle commissioni e dei prelievi. Oltre alla differenza tra le entrate e le uscite, il saldo contabile calcola anche il fido bancario nel caso sia stato sottoscritto.

Si tratta del credito che l’istituto mette in campo per evitare che il conto vada in rosso. Naturalmente questa sorta di salvagente che la banca offre, ha un costo che viene “scalato” dall’importo presente sul conto corrente come interessi passivi. 

Insomma quando si parla di saldo disponibile si intende una voce che raggruppa una serie di elementi che determinano, con precisione, l’importo contenuto sul conto corrente e, quindi, le operazioni che è possibile realizzare. Ma quali sono le differenze tra il saldo contabile e disponibile?

Saldo disponibile e contabile: affinità e differenze

A questo punto sorge spontanea una domanda: ma se il saldo disponibile indica la somma di cui effettivamente possiamo disporre, cosa specifica, invece, la voce saldo contabile? E’ la contabilizzazione delle entrate e delle uscite a rappresentare la differenza sostanziale tra i due aspetti. Tutte le operazioni vengono registrate dopo alcuni giorni dalla loro effettiva realizzazione: un lasso temporale che si amplia ulteriormente nei giorni festivi. Quali ricadute può avere questa situazione?

Prendiamo come esempio il versamento di un assegno di mille euro, sul nostro conto corrente, con una somma depositata pari a zero. La contabilizzazione avviene nell’immediato e troveremo, al margine dell’estratto conto della banca, l’importo di mille euro. Ma appena intendiamo prelevare, anche pochi euro, può accadere che l’operazione venga rifiutata per mancanza di liquidità. Per quale motivo?

La somma non è ancora nella nostra disponibilità; il saldo contabile, come specificato nella nostra guida, è la semplice somma algebrica tra le entrare e le uscite e che non tiene conto della registrazione e dell’effettiva validità delle varie operazioni: passaggio che scatta, di solito, entro pochi giorni. Ogni istituto di credito può prevedere delle tempistiche differenti.

Estratto conto, gli altri punti da valutare

Insomma abbiamo capito come leggere un estratto conto non sia un’operazione così semplice come potrebbe apparire ad una prima e rapida occhiata. Ma altri aspetti devono essere tenuti sotto controllo. Il conto scalare, ad esempio, è il documento che riassume le varie contabilizzazioni che l’istituto di credito ha realizzato sul conto corrente come i costi e i ricavi.

Importante anche il Dettaglio delle Competenze di Chiusura. Si tratta di una voce che racchiude gli interessi attivi, quelli passivi, le competenze e le spese di tenuta. Insomma diverse voci di costo che possono incidere non poco sulla somma disponibile.

Con il termine interessi passivi, ad esempio, si intende il risultato di un calcolo che riguarda le somme a debito, cioè utilizzate quando il conto corrente era “in rosso”; operazione che, come abbiamo visto, comporta dei significativi costi in presenza di un fido.

Per quanto riguarda le spese di tenuta conto, invece, riguardano i costi delle operazioni principali. Controllare queste voci può essere indispensabile per comprendere appieno le condizioni applicate dalla banca al nostro conto e magari valutare altre offerte presenti sul mercato dei conti correnti.

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