Per alcuni usi, la canapa è assolutamente legale, anzi, può rivelarsi un ottimo investimento e la possibilità di fare impresa. Siamo ben lontani dall'”uso ricreativo” degli altri Paesi, ma ecco cosa si può fare in Italia.
Il franchising canapa si basa su prodotti che partono sì dalla canapa, ma sono legali perché non hanno proprietà stupefacenti. Per verificare questo aspetto, si verifica se il valore THC è inferiore a quanto definito stupefacente per la legge italiana.
Franchising canapa: cosa vendono?
Indice dei contenuti
I negozi del franchising possono vendere:
- Bevande con all’interno canapa (= caffé, birra, tè, ma anche alimenti come i dolci).
- Gadget a tema.
- Bastoncini aromatizzati a base di canapa.
Questi prodotti di base sono ben lontani dalla marijuana, che è illegale in Italia, al netto di chi ha bisogno per motivi medici (con le relative limitazioni a uso medico).
I migliori franchisor
I franchisor in questo settore non mancano. Con un investimento minimo nel negozio, il franchisor assicura:
- Assistenza per le pratiche iniziali.
- Rifornimento prodotti.
- Un marchio riconoscibile.
- Una zona di gestione esclusiva.
L’investimento iniziale varia dai 2900 ai 15mila Euro. Quali sono i migliori nel franchising canapa?
- Mary Jane. Si tratta di una società che opera online, con una rete di distribuzione e-commerce. Chi vuole iniziare, deve investire 2900 Euro e gestire online il proprio brand. L’azienda consente di ottenere la giusta formazione e un consulente legale, oltre a garantire i prodotti anche dal punto di vista legale.
- Il Coffee shop. La società investe in prodotti alimentari e bevande a base di canapa. In realtà, si tratta solo di una parte dell’attività, che si inserisce come franchisor per chi vuole aprire un bar. L’azienda offre: formazione, arredamento in affitto, consulenza legale e amministrativa, prodotti, progettazione negozio ed esclusività di zona. L’investimento iniziale è di 10mila Euro.
- MamaMary. La società permette di aprire la propria attività con un investimento di 10mila Euro. In più, chiede una metratura di 25 metri quadri per il negozio in zona centrale e la spiccata propensione alla vendita dell’imprenditore. In cambio, si occupa della fornitura non esclusiva dei prodotti, di dare una consulenza sull’arredamento e di fornire tutta la formazione necessaria. Infine, l’azienda offre i programmi per il computer giusti per cominciare e consulenze mirate anche dal punto di vista legale e formale, oltre che all’esclusività di zona per il marchio.
- Weedzard. Con un investimento iniziale di 14.500 Euro, la società offre gli arredi e l’esclusività di zona. La realtà si presenta per rivenditori di bevande a base di canapa, ma anche di gadget a tema. La società si impegna anche a trovare il negozio giusto e a fornire l’insegna. In più, non si dovrà pensare alla promozione social, dato che fa tutto il franchisor.
Come aprire con il franchising canapa: le carte da sbrigare
Dal punto di vista delle pratiche burocratiche, non c’è molta differenza dall’aprire un negozio qualsiasi. Quindi, sarà necessario aprire la partita Iva, iscriversi al registro delle imprese, all’INPS e all’INAIL.
Per i prodotti alimentari, serve la certificazione SAB. Infine, servono il permesso per l’insegna e le certificazioni ASL e dei Vigili del Fuoco. Per avviare l’attività, è necessario non avere precedenti penali.
Dopo aver fatto la dichiarazione di inizio attività e aver pagato la SIAE per diffondere la musica nel locale, non resta che aprire i battenti.
Il franchising canapa è un’ottima idea per avviare un business, visto che la domanda c’è e da soli due anni c’è la possibilità di avviare legalmente un’attività del genere. Il consiglio è di verificare i pro e i contro dei franchisor, per capire come iniziare e partire dalla curiosità dei giovani soprattutto, che possono trovare in questi locali un luogo di ritrovo per il sabato sera.