Il prestito vitalizio ipotecario è una particolare forma di finanziamento accessibile anche agli over sessanta. Una somma di ben 350 mila può essere ottenuta dai proprietari di un immobile attraverso il prestito vitalizio ipotecario. Insomma si tratta del prodotto più adatto ai clienti più in là con gli anni e che altrimenti risulterebbe esclusi fa qualsiasi forma di finanziamento. Naturalmente agli innegabili vantaggi si affiancano anche requisiti, obblighi e svantaggi ben precisi. In questa guida analizzeremo le caratteristiche di un finanziamento sempre più diffuso.
Prestito vitalizio ipotecario: come funziona?
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E’ di 350mila euro la somma che può essere ottenuta attraverso un prestito vitalizio ipotecario. L’importo viene erogato dall’istituto di credito senza che il titolare dell’immobile perda la proprietà della casa stessa. Per richiedere un prestito vitalizio ipotecario è necessario valutare attentamente le condizioni e la somma che la banca è in grado di offrire al cliente.
Determinare l’importo che soddisfi le proprie esigenze di liquidità rappresenta uno dei passaggi fondamentali da effettuare prima di richiedere un prestito vitalizio ipotecario. In caso contrario può essere utile orientare la propria scelta verso una formula di finanziamento più adeguata alle proprie richieste come la nuda proprietà o la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Il valore finanziato in un prestito vitalizio ipotecario, di solito, è del 50% del valore dell’immobile, ma molto varia a seconda dell’età del cliente.
In realtà, orientativamente, l’importo erogato è compreso tra un minimo del 10% del valore dell’immobile per chi ha sessantanni, del 20% per chi ne ha settanta, del 40% per gli utenti ottantenni e del 50% per i novantenni.
La richiesta di prestito può essere presentata alle varie banche, quasi tutte, che offrono questo tipo di finanziamento. Naturalmente è utile non fermarsi al primo istituto di credito, ma valutare le condizioni delle varie banche, magari attraverso i comparatori online.
In ogni caso è utile valutare bene soprattutto il tasso applicato, l’ammontare dell’imposta sostitutiva ed in generale del Taeg.
Per richiedere il prestito vitalizio ipotecario è necessario presentare i documenti personali, ovvero il codice fiscale, una copia della carta di identità, lo stato di famiglia, l’atto di provenienza o la relazione notarile effettuata sull’immobile, la perizia ed eventualmente le altre garanzie che l’istituto di credito potrebbe richiedere.
A questo punto non resta che attendere il parere di fattibilità.
Il passaggio successivo è la perizia immobiliare. In pratica un esperto della compagnia si recherà direttamente all’indirizzo dell’immobile verificandone le condizioni e quindi il valore. La perizia è a carico del cliente con il costo che va a comporre la voce del tasso di interessi.
L’erogazione
La stipula del contratto prevede l’applicazione immediata di un’ipoteca sull’immobile e l’erogazione della somma prevista attraverso un assegno non trasferibile. A questo punto il titolare della casa può prelevare il denaro utilizzandolo come meglio crede, anche se rispettando alcuni vincoli ben precisi.
Tra gli obblighi che più comunemente vengono applicati rientra la possibilità di affittare l’immobile, venderlo, realizzare opere di ristrutturazione, ma soprattutto di applicare una nuova ipoteca.
La restituzione della somma
Una delle caratteristiche principali del prestito vitalizio ipotecario è la facoltà, offerta al cliente, di ripagare la somma ricevuta in rate o non pagare nulla, trasferendo l’obbligo di estinzione del debito agli eredi.
In quest’ultimo caso gli eredi dovranno versare la somma concessa dalla banca più gli interessi in un unico versamento. In caso contrario è possibile lasciare la casa alla banca che la venderà.
Nel caso di vendita, l’eventuale quota in eccesso rispetto all’importo oggetto del prestito vitalizio ipotecario, più gli interessi maturati nel tempo, sarà versata dall’istituto di credito agli eredi estinguendo gli effetti del contratto di prestito vitalizio ipotecario.