Cos’è il prestito con delega, chi può richiederlo e a quali condizioni
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Il prestito con delega è una tipologia di finanziamento caratterizzato dal tasso fisso e dal pagamento in rate mensili il cui importo viene prelevato dal datore di lavoro direttamente sulla busta paga e versato alla banca fino all’estinzione del debito. Non esistono particolari restrizioni riguardo la finalità della richiesta; i soldi possono essere utilizzato per i lavori di ristrutturazione, per l’acquisto di un’automobile, ma anche per il consolidamento dei debiti e per far fronte alle spese per l’organizzazione delle cerimonie, per le cure mediche e per i viaggi.
Il prestito delega si caratterizza per il capitale lordo mutuato che deve essere restituito sommando al capitale ricevuto, gli interessi e le varie spese. Per quanto riguarda le rate, invece, esse possono avere un importo massimo pari al 40% dello stipendio del richiedente (il doppio della somma prevista nella cessione del quinto). Il piano di ammortamento ha una durata compresa tra i 24 ed i 120 mesi con rate di importo fisso.
La garanzia del prestito con delega viene garantita dall‘ammontare del TFR che il lavoratore può richiedere in anticipo dal datore di lavoro, ma solo per la parte eccedente al vincolo.
Le assicurazioni nel prestito delega
Molto spesso i contratti di finanziamento sono accompagnati da polizze assicurative in grado di ”coprire” il mutuatario in caso di impossibilità nel pagamento delle rate mensili. Ma se nella maggior parte dei contratti di finanziamento la sottoscrizione di una polizza rappresenta un’opzione che il cliente può scegliere in via facoltativa, nel prestito con delega è un elemento obbligatorio.
Sono due le polizze assicurative che devono essere sottoscritte: il rischio credito ed il rischio vita. Entrambi i costi dell’assicurazione rientrano nell’ammontare della rata.
L’assicurazione rischio credito per la perdita del lavoro è una copertura che interviene nel caso in cui il lavoratore dipendente non riesca a corrispondere la rata mensile per la perdita dell’impiego, ma solo a determinate condizioni. Deve essere il datore di lavoro a licenziare il dipendente; in caso contrario, ovvero di perdita del lavoro per motivi legati alla volontà del dipendente stesso, la compagnia assicurativa non estinguerà il debito.
L’assicurazione ”per il rischio vita”, invece, rimborsa il debito residuo del prestito in caso di decesso del lavoratore garantendo gli eredi.
Chi può sottoscrivere il prestito con delega?
Si tratta di una formula riservata ai dipendenti con un contratto a tempo indeterminato e rappresenta una soluzione ideale per chi non ha la possibilità di rinnovare la cessione del quinto. Anche per chi necessita di una somma maggiore al 20% dell’importo mensile dello stipendio previsto, invece, per la cessione del quinto, può valutare la soluzione del prestito con delega. Con questa formula, infatti, si può ottenere una somma fino al 40% dello stipendio netto mensile.
Nemmeno i pensionati possono accedere a questa tipologia di prestito: la delega di pagamento è riservata, infatti, ai soli lavoratori dipendenti. Possono richiedere il prestito, invece, sia i protestati che i cattivi pagatori per le maggiori garanzie garantite derivanti dalla detrazione automatica dello stipendio.
C’è da tenere presente, però, che a differenza della cessione del quinto, nel prestito con delega, il datore di lavoro può anche non accettare la richiesta. Per i dipendenti statali la richiesta di prestito con delega è oggetto di un’apposita convenzione stipulata tra le varie amministrazioni e la banca che eroga il finanziamento.
Anche subito dopo la stipula del contratto, il cliente può richiederne il recesso entro quindici giorni. Basta comunicare alla banca del proprio ripensamento e restituire la somma, compresa di interessi, entro i trenta giorni, nel caso in cui il finanziamento sia stato già attivato. Il cliente, inoltre, ha l’obbligo di rimborsare all’istituto di credito l’imposta sostitutiva (leggi di cosa si tratta nella guida).