Esenzione ticket: i requisiti per patologia, reddito, disoccupazione e gravidanza

L’esenzione ticket è una particolare forma di agevolazione prevista dalla Legge in favore dei cittadini disagiati e che consente di non pagare l’importo normalmente previsto per operazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e per le visite specialistiche.

Ma non è solo il reddito a far scattare l’esenzione. Particolari agevolazioni sono applicate, infatti, anche per i bambini con un’età inferiore ai sei anni, per gli over 65, per gli utenti che risultano disoccupati, che usufruiscono della pensione sociale e minima.

La valutazione dei requisiti, per accedere all’esenzione del ticket, prende in considerazione il reddito complessivo di un nucleo familiare. Si compone, cioè, del reddito di tutti i componenti della famiglia, oltre agli oneri deducibili e relativi all’anno precedente alla richiesta.

Si aggiungono, inoltre, i redditi per gli immobili e la cedolare secca. Anche il reddito del coniuge non separato legalmente rientra nel valore complessivo valutato. Insomma accedere oggi all’esenzione ticket non è semplice e le dichiarazioni da presentare sono davvero tante.

Esenzione ticket: i requisiti

Come detto in precedenza, l’esenzione del ticket può essere riconosciuta per diversi fattori. Le malattia croniche rappresentano una delle condizioni principali. La lista delle patologie che rientrano in questa categoria è riportata sul sito del Ministero della Sanità. La richiesta di esenzione, in questo caso, deve essere portata all’Asl territoriale con tanto di certificato medico che comprovi l’esistenza della malattia.

Anche le patologie rare rientrano nei casi per i quali è possibile richiedere le agevolazioni con una specifica normativa che regola la questione. In pratica sono i servizi di monitoraggio, di prevenzione e di trattamento indirizzati ad evitare ulteriori aggravamenti ad essere oggetto dell’esenzione.

La diagnosi precoce per particolari tipologie di tumori particolarmente aggressivi e ricorrenti non prevede il pagamento del ticket. Si tratta del cancro alla mammella, all’utero e del colon retto.

Anche l’invalidità rappresenta una condizione per cui è prevista l’esenzione del ticket. In questo caso è una specifica commissione medica dell’Asl competente a dover analizzare le condizioni di salute del soggetto stabilendo l’entità di invalidità e di conseguenza dell’esenzione. Rientra, inoltre, la gravidanza, ma solo per visite ed operazioni considerate indispensabili per la tutela della salute della madri e dei neonati.

Il reddito

E’ senza dubbio uno dei fattori di maggiore importanza. Le condizioni sociali e reddituali che consentono di accedere all’esenzione ticket riguardano lo stato di disoccupazione e i familiari a carico. In questo caso le agevolazioni riguardano i soggetti che hanno a disposizione un reddito inferiore a 8.267 euro all’anno, somma che sale a 11.362 euro per un coniuge a carico con altre 516 euro per un figlio a carico.

Anche i titolari della pensione sociale, di una pensione minima ovvero con un’età superiore ai sessanta anni con familiari a carico, possono accedere alle agevolazioni. A questi si aggiungono,  come detto, i soggetti che hanno un’età superiore ai 65 anni ed inferiore ai sei purché titolari di un reddito non superiore ai 36.151,98 euro. 

Verifica dell’esenzione ticket

Come facciamo a sapere che rientriamo nei canoni per richiedere l’esenzione? L’informatizzazione del settore ha garantito una verifica davvero semplice. Basta recarsi nel medico curante e richiedere la ricetta.

A questo punto il dottore verificherà, attraverso i nostri dati, la categoria di esenzione in cui siamo stati inseriti. Le liste di esenzione si basano sulle informazioni del Servizio Sanitario Nazionale, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. In presenza dei requisiti richiesti è possibile presentare la domanda all’ASL di competenza con l’autocertificazione dei dati personali, il reddito complessivo del nucleo familiare.

Per quanto riguarda i disoccupati, invece, è necessaria l’indicazione del Centro per l’Impiego, una dichiarazione di consapevolezza delle possibili ricadute penali in caso di false dichiarazioni e la copia di un documento di identità valido. Il certificato di esenzione, una volta consegnato, deve essere portato al medico curante.

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