Pro e contro del mutuo a tasso fisso
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Le caratteristiche del mutuo a tasso fisso rendono questo tipo di finanziamento particolarmente adatto agli amanti della sicurezza. Con il mutuo a tasso fisso, in pratica, il mutuatario accede ad un piano di rimborso deciso in fase di stipula del mutuo e che non varierà in alcun modo nel corso degli anni. Rate costanti che permettono al cliente di pianificare al meglio il rimborso nel corso degli anni e di mettersi al riparo dalla turbolenze del mercato e dei tassi.
La rata rappresenta la somma di due fattori: l‘IRS, l’Interest Rate Swap calcolato quotidianamente dal mercato oltre allo spread, il margine di guadagno che ogni istituto di credito decide di imporre sui prodotti finanziari. Visto che sia lo spread che l’IRS sono valori rilevabili e fissati in fase di sottoscrizione del contratto, il piano di ammortamento, ovvero il pagamento delle varie rate negli anni, rimane inalterato. I pagamenti saranno, quindi, tutti uguali tra loro, per l’intera durata del contratto.
Insomma la sicurezza di una rata senza sorprese rappresenta l’elemento essenziale del mutuo a tasso fisso. Ma sottoscrivere un finanziamento di questo genere comporta anche dei significativi svantaggi rispetto alla variante del tasso variabile. Quest’ultima formula prevede delle rate ancorate all‘Euribor, un valore determinato dal costo del denaro in Europa ed attualmente ai minimi storici. Insomma chi sottoscrive, oggi, un mutuo a tasso variabile accede ad un finanziamento più ”leggero” grazie alle particolari condizioni attuali. Naturalmente nulla è certo, soprattutto in ambito economico, e non è detto che la situazione futura non possa portare ad un aggravio dei mutui a tasso variabile.
A chi conviene un mutuo a tasso fisso?
Sono tanti i fattori a determinate la convenienza di una tipologia di finanziamento rispetto ad un’altra. Non esistendo valori uguali per tutti, possiamo definire il mutuo a tasso fisso particolarmente adatto per chi non ha un’alta propensione al rischio. In generale il tasso fisso, inoltre, rappresenta la formula ideale per i mutuatari che possono contare su entrate periodiche e fisse.
In questo caso sarà facile tracciare un piano di pagamento adattando il bilancio familiare negli anni. Solo con il mutuo a tasso fisso il mutuatario sarà in grado di mettersi a riparo da futuri aumenti delle rate mantenendo uno stile di vita costante negli anni. Ma la prospettiva di un mutuo a rate leggere, come quello variabile, può essere ancora molto allettante. Vediamo, a tal proposito, le variazioni previste nel prossimo futuro dei tassi di interessi.
I tassi futuri
Realizzare delle previsioni a lungo termine, necessarie per chi deve sta per sottoscrivere un finanziamento trentennale non è di certo facile. Ma attraverso una più ampia analisi delle condizioni generali è possibile definire l’andamento dei tassi nei prossimi anni.
Come detto in precedenza l’andamento attuale dell’Euribor rende i mutui a tasso variabile significativamente più vantaggiosi rispetto al mutuo a tasso fisso. Si tratta di una situazione che si protrae ormai da diversi anni e che, secondo gli esperti, potrebbe continuare a rimanere immutata per molto tempo.
Le politiche economiche della BCE rimangono ”espansive” con un notevole acquisto dei titoli di stato e delle obbligazioni dei vari paesi dell’Eurozona. Cosa c’entra questo aspetto monetario con il mutuo che andremo a sottoscrivere?
In pratica il quantitative easing della Banca Centrale Europea comporta, come ricaduta immediata, un ribasso del valore del denaro che consente alle varie banche di ottenere liquidità a basso costo. Gli istituti di credito, di conseguenza, offrono mutui con maggiore facilità e soprattutto ad interessi minori. Nel momento in cui scriviamo il tasso di interesse per i mutui a tasso fisso, della durata di venti anni, è pari al 2,50% mentre per il variabile si scende all’1,50%.
Si tratta di una condizione che sta spingendo sempre più consumatori a sottoscrivere i mutui a tasso variabile. Ma il mutuo a tasso fisso è ancora in maggioranza. L’ABI, l’associazione delle banche italiane, segnala che il tasso variabile si attesta al 42%. I mutui a tasso fisso vengono ancora ”spinti”, secondo gli esperti, dai costi degli immobili particolarmente bassi. Tutto ciò nonostante i tassi di interesse resteranno ancora limitati, vista la politica della BCE rivolta a stimolare l’erogazione dei mutui e, di conseguenza, a spingere i consumi.
Mutuo a tasso fisso o variabile: come scegliere bene
Scegliere la tipologia di mutuo da sottoscrivere rappresenta senza dubbio un passo importante per il proprio futuro. Effettuare una scelta sbagliata può significare essere costretti a pagare delle rate che, con il tempo, potrebbero risultare davvero molto onerose. Alla luce di questo aspetto, possiamo considerare il mutuo a tasso fisso la soluzione migliore, ma solo per chi è certo di riuscire a ripagare le rate mensili sottoscritte in fase di stipula.
Anche se i tassi sono al minimo, il loro aumento nel tempo è dato per sicuro rappresentando il naturale andamento di questo tipo di valori che, a fasi di ribasso, alternano inevitabili aumenti. Un altro aspetto da tenere presente è che lo spread, il margine di guadagno applicato dagli istituti di credito, è anch’esso ai minimi e dovrebbe restare basso anche nei prossimi anni visto che la futura ripresa dei mutui dovrebbe spingere le banche ad offrire condizioni sempre migliori per accaparrarsi i clienti.
I mutui a tasso variabile sono indicati per chi intende sottoscrivere un contratto di breve durata, visto che le condizioni generali dovrebbero rimanere immutate anche nei prossimi anni. Chi si indebita per lunghi anni, invece, assisterà ad un inevitabile aumento delle rate. In entrambi i casi è indispensabile tenere presente che la banca può offrire lo strumento della rinegoziazione del mutuo e, nel caso, della surroga.
Tasso variabile con CAP: un buon compromesso?
Accedere ai vantaggi dei tassi, ancora molto deboli, ed alla sicurezza di pagare rate leggere. Sono le condizioni offerte da una nuova tipologia di mutuo che si sta facendo largo negli ultimi anni: il mutuo a tasso variabile con CAP. Il tasso di interesse, in questo caso, varierà in base al parametro di riferimento: l’Euribor e ciò consentirà al mutuatario di approfittare degli andamenti al ribasso. Ma cosa accade quando l’Euribor crescerà?
Si attiverà, in questa particolare condizione, un determinato limite ai tassi, definito dalle parti in fase di stipula. Oltre questo tetto massimo le rate non potranno crescere. Naturalmente la banca si tutelerà, a fronte di un rischio maggiore, applicando un tasso di base leggermente superiore al normale.