Come aprire birreria artigianale o un microbirrificio: costi, requisiti ed iter

Se state pensando di aprire una birreria artigianale per la produzione e vendita della bevanda, sappiate che siete in buona compagnia. Sono oltre seicentomila le birrerie presenti nel nostro paese. Si tratta, per lo più, di piccole attività artigianali in grado di produrre e servire una quantità di birra compresa tra i 450 ed i 650 ettolitri all’anno. Il dato dimostra delle difformità molto marcate visto che solo poche unità sono in grado di produrre una quantità superiore ai 10mila ettolitri e ben pochi i 2.500 con la maggior parte delle attività che non raggiungono i mille ettolitri.

Insomma un settore composto, per lo più, da microbirrifici, ma spesso in grado di offrire un prodotto di ottima qualità. La concorrenza è nutrita e preparata, ma nonostante tutto avere successo può essere alla portata di chiunque. Il mercato della birra, nel nostro paese, è, però, in continua espansione con una richiesta che sale di anno in anno. Sono 17,7 milioni gli ettolitri di birra consumati ogni anno nel Bel Paese, una quota in costante aumento con un interesse per la birra artigianale. Insomma aprire una birreria artigianale per la produzione e vendita del prodotto può rappresentare un investimento davvero interessante.

I costi

L’investimento iniziale raggiunge la cifra di 200mila euro, una cifra non proprio irrisoria, anche se i fattori che determinano la somma da mettere in campo sono davvero tanti. Naturalmente chi intende aprire birrificio artigianale con una produzione di mille ettolitri avrà dei costi del tutto diversi rispetto a chi intende realizzare una produzione di 100mila, anche se chi parte da zero difficilmente intende raggiungere, nell’immediato, quantità elevate.

Per abbattere i costi è possibile acquistare dei macchinari usati, magari da un birrifico che si sta ingrandendo e sta dismettendo le vecchie attrezzature. In questo caso i costi di impiantistica si aggireranno, in media, tra i 120mila fino ai 150mila euro. Insomma aprire un birrificio non è un investimento da tutti. E’ possibile, però, ridurre la propria attività alla sola commercializzazione delle birre artigianali prodotte da altri, aprendo non un birrificio, ma semplicemente una birreria artigianale. 

Aprire una birreria artigianale rappresenta un investimento con costi minori, anche se, al pari di chi intende aprire un’azienda vinicola, è necessaria una buona dose di passione ed esperienza. Come accade per il birrificio, anche per aprire una birreria è necessario conoscere bene le birre. La birreria rappresenta, infatti, un luogo di degustazione dei più differenti prodotti. A differenza del birrificio, la birreria si occuperà di commercializzare una vasta serie di prodotti realizzati in Italia ed all’estero.

Aprire una birreria: i passaggi necessari

Il primo passo da fare, per aprire una birreria, è di trovare un locale adatto al tipo di attività svolta. Lo spazio deve essere accogliente per i clienti e sufficientemente grande da permettere il deposito delle scorte e per l’allestimento della cucina. Il menu, infatti, dovrà comprendere anche alimenti che accompagneranno il consumo della bevanda.

Per allestire gli spazi interni è possibile dare sfogo alla propria immaginazione o seguire il ”classico” stile dei pub irlandesi. Naturalmente tutto ciò ha un ruolo puramente secondario rispetto alla qualità del prodotto. 

I requisiti per aprire una birreria artigianale

Per aprire una birreria artigianale è necessario espletare i classici adempimenti previsti per tutte le attività che operino nella somministrazione di cibi e bevande. L’apertura della partita Iva è il primo passaggio da realizzare, successivamente è necessario iscriversi all’albo delle imprese ed ottenere l’agibilità del locale ed il nulla osta dell’ASL competente.

A ciò si aggiunge la certificazione antincendio rilasciata dai Vigili del Fuoco, ma solo nel caso in cui le dimensioni del locale siano superiori ai 250 metri quadrati. Essendo un locale di somministrazione di prodotti alimentari è necessario aderire al sistema di autoregolamentazione HACCP. E’ sempre utile valutare anche la formula del franchising, in grado di garantire un’assistenza nella procedura di apertura e dei costi minori.

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