Anatocismo bancario: cos’è, quando si applica e come agire di conseguenza

Un termine proveniente dall’antica lingua greca, ma più che mai attuale nel settore economico e finanziario. Si tratta dell’anatocismo. Un’espressione che si compone di due parti: ana cioè “sopra” e tokismos cioè “usura”. Insomma un termine dall’accezione non proprio positiva, ma che si riferisce ad una pratica molto utilizzata in ambito economico.

Nel linguaggio più strettamente bancario con anatocismo si intende la produzione di interessi su altri interessi non pagati, ma resi produttivi. In altri termini la procedura dell’anatocismo porta il debitore al pagamento di ulteriori interessi oltre a quelli sul capitale già stabiliti. Si tratta di una prassi che comporta un aumento drammatico del debito totale contratto: una situazione che può diventare particolarmente insostenibile in presenza di tassi elevati.

Per comprendere al meglio il meccanismo è utile realizzare un esempio. Poniamo di chiedere ad una banca o, ad una qualsiasi società finanziaria, la somma di 10mila euro. La restituzione di quanto ricevuto è prevista dopo un anno dalla sottoscrizione del contratto con un tasso di interesse del 10%. Nel caso in cui la somma venga erogata il primo di gennaio, l’importo da restituire alla fine dell’anno ammonta a 10mila euro più i mille di interessi previsti.

Ora prendiamo in considerazione l’eventualità che l’istituto di credito erogante decida di applicare l’anatocismo e consideriamo, inoltre, un’applicazione semestrale dello stesso.  Il calcolo degli interessi applicati, in questi sei mesi, è pari a 500 euro. Se la valutazione avviene nel mese di luglio, l’ammontare previsto è di 10500 euro. Nulla di strano visto che, come detto, la somma prevista per fine anno è pari ad 11.000 euro. Ma è nella seconda metà dell’anno che, con il nuovo calcolo degli interessi sul capitale di 10.500, l’ammontare da corrispondere all’istituto di credito cresce a 10.525 euro.

È la somma di venticinque euro a rappresentare l’anatocismo visto che il calcolo è stato effettuato su un capitale su cui erano già applicati degli interessi. Una valutazione degli interessi su interessi, come detto in precedenza che, in questo caso, ha portato ad aumento del debito di venticinque euro.

L’aggravio, naturalmente, cresce ulteriormente nel caso in cui il calcolo venga effettuato dall’istituto di credito per il periodo trimestrale. In questo caso avremo 38 euro.

Anatocismo Bancario: quando si applica

L’applicazione dell’anatocismo può essere ricorrente soprattutto nell’ambito creditizio. In molti casi, infatti, sono le banche ad applicarlo sui “conti in rosso”. In questo caso, il calcolo degli interessi avviene a cadenza trimestrale aumentando gli interessi passivi da corrispondere e naturalmente il debito complessivo. 

L’anatocismo bancario è un fenomeno messo in campo fino a pochi anni fa da molti istituti di credito. Erano le banche che liquidavano gli interessi con cadenza trimestrale ad applicarlo. Si trattava di un fenomeno davvero odioso soprattutto se abbinato al fatto che gli interessi attivi venivano liquidati, invece, a cadenza annuale. Insomma un modus operandi tanto scorretto quanto diffuso. Ma cosa dice le legge in merito?

Anatocismo bancario: cosa prevede la legge

Una regolamentazione sul tema è, in realtà, sempre esistita. L’anatocismo è infatti vietato dalla legge 1283 del Codice Civile. Nonostante una legislazione quanto mai chiara, le banche hanno spesso agito in senso opposto applicando l’anatocismo soprattutto sugli interessi passivi dei conti correnti (per maggiori informazioni vedi anche usura bancaria).

Il fenomeno era alimentato dalla poca attenzione della Giurisprudenza in merito; un comportamento rimasto tale per alcuni anni. Ma una sentenza della Corte di Cassazione, datata 2004, ha previsto sanzioni più stringenti per il settore. Un’ulteriore regolamentazione era stata fissata, in realtà, nel 1999 con un Decreto Legislativo che aveva stabilito la stessa periodicità per gli interessi attivi e passivi. E’ importante tenere presente, inoltre, che anche l’applicazione dell’anatocismo “pregresso” cioè realizzato dalle banche prima delle leggi prima elencate, può essere rimborsato. Può essere utile, in alcuni casi, informarsi sui servizi offerti da organizzazioni come Difesa Debitori. 

 

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