Prestito chirografario: di cosa si tratta e quando conviene sottoscrivere questa forma di finanziamento

Il prestito chirografario è quella forma di finanziamento che, al pari del mutuo chirografario, si basa su una garanzia rappresentata da una semplice firma. Insomma una particolare tipologia di finanziamento che si differenzia da altre forme di prestito. Le firme apportate sul contratto di prestito, però, possono essere anche più di una. Non sono rari, infatti, i prestiti chirografari nel quale l’istituto erogante prevede una sottoscrizione multipla. Una firma doppia o tripla può caratterizzare, quindi, questa forma di finanziamento anche se, come detto, è la banca o l’istituto erogante che prevede le forme e le caratteristiche dei vari contratti con le eventuali garanzie richieste.

Prestito chirografario: di cosa si tratta

Insomma quando si parla di prestito chirografario si indica un contratto che prevede una forma di finanziamento che si attiva a seguito della certificazione sulla situazione reddituale del contraente e della sua firma. E’ la mancanza di una garanzia materiale a caratterizzare questa forma di finanziamento tra cui rientrano molte tipologie di prestito personale, le cessioni del quinto, i prestiti d’onore ed il prestito cambializzato. Queste ultime forme di finanziamento risultano sempre maggiormente gradite dalle banche interessate a garanzia maggiori come appunto la cessione di una porzione pari ad quinto dello stipendio mensile o dell’importo della pensione.

Un’altra categoria di prestito che può essere considerata nei finanziamenti chirografari è il prestito finalizzato cioè quello sottoscritto indicando un preciso utilizzo della somma ricevuta e che avviene senza presentare ipoteche sugli immobili o beni di proprietà. Nell’ultimo caso, trattandosi di somme molto spesso limitate, l’istituto di credito non ritiene necessarie richiedere una forma di garanzia reale cioè un’ipoteca per la concessione del finanziamento.

Le caratteristiche appena elencate, possono indurre a pensare che il prestito chirografario sia una forma di finanziamento poco garantita, ma naturalmente non è proprio così. Nella fase di stipula la banca effettua una serie di controlli sulla situazione reddituale e debitoria del cliente. Un’analisi sullo”storico” e sulla solidità finanziaria che, come in altri casi, orienta fortemente la scelta dell’istituto di credito. La diligenza nel pagamento in altre situazioni del passato influenzano notevolmente la concessione o meno del prestito da parte dell’istituto di credito.

Anche nei prestiti chirografari è possibile scegliere tra il tasso fisso con una rata del pagamento sempre costante nel tempo o il tasso variabile con una quota di interessi agganciata alle variazioni del tasso di Euribor. Alla stipula del prestito, inoltre, corrispondono dei doveri ben precisi.

Nel finanziamento sottoscritto, il firmatario si impegna a cedere l’utilizzo di un bene alla banca che, in caso di inadempienza, può prenderne il possesso. In alcuni casi si può trattare di un bene mentre in altri casi è possibile indicare anche il TFR come forma garanzia che possono essere requisite dalla banca. Proprio l’istituto di credito, nel caso lo ritenga necessario può richiedere la firma di un altro garante. Un passaggio importante che può favorire la concessione del prestito accedendo ai passaggi successivi. Ma come si articola la sottoscrizione di un prestito chirografario?

Gli adempimenti necessari per accedere al prestito chirografario

Accedere a questa forma di finanziamento è molto semplice. Appena consegnata l’intera documentazione all’istituto di credito, il richiedente può accedere alla somma prevista. L’intera operazione di stipula, a differenza del mutuo chirografario, non prevede la presenza di un notaio. In generale, in questa forma di finanziamento, le banche non richiedono l’applicazione di una garanzia di una terza persona, anche se in alcuni casi, potrebbe risultare “gradita“.

Sono le garanzie cambiarie o pegni su titoli a rappresentare un’ulteriore forma di garanzia che possono essere richieste al cliente. Naturalmente ad una minore entità delle garanzie richieste corrisponde anche una somma che, di solito, è di gran lunga inferiore rispetto alle altre forme di prestito. Ammonta a 30mila euro il limite spesso applicato su questa forma di finanziamento: un importo la cui restituzione, di solito, prevede un periodo di ammortamento che non supera i cinque anni.

Tempi di pagamento inferiori, garanzie minori e somme più basse sono quindi le caratteristiche basilari del prestito chirografario. Si tratta di una formula molto particolare in grado di essere particolarmente utile per determinate tipologie di utenza. Ma a chi si rivolge il prestito chirografario?

Sia i lavoratori che le aziende possono accedere ai prestiti chirografari purché abbiano un reddito sufficiente da mostrare come garanzia. Molto diffusa è anche la sottoscrizione realizzata da più soggetti. Il prestito chirografario, infatti, è tra i più utilizzati per la realizzazione di interventi in aree comuni o per la costruzione di strutture condominiali.

Anche le opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, sempre riguardanti aree comuni, possono essere oggetto dei prestiti chirografari per l’impossibilità di portare in garanzia forma di ipoteche su beni materiali o immobili.

Per quanto riguarda le aziende, invece, la formula del prestito chirografario viene spesso utilizzata dagli imprenditori che vendono beni in cambio di un pagamento di tipo rateale. Le compravendite di attrezzature, di macchinari o degli impianti sono spesso interessati da questa forma di prestito.

Una forma di finanziamento che si adatta, quindi, a particolari condizioni, sia per i soggetti privati che per le aziende che possono accedere a condizioni di favore. Ma quali sono i vantaggi del prestito chirografario?

I pro e i contro del prestito chirografario 

La mancanza di una garanzia materiale rappresenta, come detto, una delle caratteristiche principali di questa forma di finanziamento oltre che uno dei vantaggi principali. Una semplice firma del cliente permette di ricevere la somma prevista dal contratto. Come indicato precedentemente, inoltre, il prestito chirografario non prevede nessun tipo di ipoteca, anche se non è detto che l’istituto di credito, una volta controllata la documentazione, non chieda un ulteriore forma di garanzia.

Non sono rari i casi in cui la banca avanzi la richiesta della fideiussione di una terza persona: una garanzia di tipo personale molto ricorrente anche nei mutui e realizzata con lo scopo di garantire il pagamento della somma mensile. In altre situazioni la banca può richiedere all’utente anche un’altra tipologia di garanzia: il pegno sui titoli.

La durata del piano di ammortamento cioè del periodo in cui dovrà essere corrisposto il pagamento rateale, è al massimo, di cinque anni: un periodo molto breve e quindi non particolarmente impegnativo per il cliente. La mancanza di spese notarili è senza dubbio un altro punto a favore come anche la mancanza di polizze assicurative che possono essere proposte in altre forme di finanziamento in copertura della perdita del lavoro, dell’invalidità e della morte del cliente.

Insomma una forma di finanziamento meno impegnativa per i clienti, ma che presenta anche degli svantaggi di cui tener conto. Attraverso la sottoscrizione di un prestito chirografario, il cliente non può in alcun modo richiedere una somma superiore ai trentamila euro. Insomma se si è alla ricerca di cifre più importanti, questa forma di finanziamento non è adatta.

Ma un altro svantaggio, ancora maggiore, caratterizza la formule dei prestiti chirografari. La mancanza di un’ipoteca materiale e quindi una minore entità di garanzie per la banca, comporta un peso degli interessi molto maggiore. Un onere sulla somma da restituire alla banca che può risultare davvero gravoso e di gran lunga maggiore rispetto ad altre forma di finanziamento che prevedono la classica ipoteca sull’immobile.

Anche le spese applicate dalla banca costituiscono un rischio dei prestiti chirografari. Può accadere, se previsto dal contratto, che i vari costi legati al prestito chirografario aumentino a dismisura come anche le commissioni e le spese applicabili sul finanziamento. Si tratta di un pericolo a cui si può far fronte semplicemente controllando con attenzione, punto per punto, le condizioni scritte nel contratto stipulato.

Le altre forme di prestito chirografario

A seconda delle esigenze del contraente, si può scegliere tra tre tipologie di prestito chirografario. Oltre alla classica forma di prestito che si ottiene, cioè, senza garanzie reddituali e con un rimborso che può avvenire attraverso il pagamento mensile sia a tasso fisso che variabile, esiste il prestito chirografario a rata pesante.

Si tratta di una formula di finanziamento che consente di accedere ad un pagamento di una parte dell’importo in rate mensili mentre un’altra quota viene restituita attraverso una “maxirata“: un unico pagamento successivo che consente di estinguere l’importo residuo.

Il prestito chirografario con ammortamento differito permette, invece, di posticipare il pagamento della prima rata ad un periodo pari a sei mesi dalla data in cui avviene l’erogazione.

 

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