Regime forfettario: nuovi limiti e requisiti previsti nel 2017

Il regime forfetario agevolato è un particolare regime che prevede delle agevolazioni di tipo fiscale e contabile per tutti gli aderenti. I vantaggi per chi device di accedere a questa formula sono davvero tanti, con un notevole abbattimento dei costi di impresa ed una serie di semplificazioni in grado di favorire non poco le piccole imprese ed i giovani professionisti. 

Questa particolare sistema rappresenta una delle possibili scelte che si presentano a cospetto di chi decide di aprire una partita Iva. Naturalmente i requisiti per accedere alle agevolazioni sono tanti e particolarmente stringenti. Per iscriversi al regime forfettario è necessario che il guadagni siano inferiori ad una determinata soglia stabilita per i diversi settori. Nel caso in cui l’attività comprenda più di un’area, viene considerato il limite maggiore. Un altro aspetto da prendere in considerazione riguarda le spese previste per i collaboratori dell’attività che non possono eccedere i 5mila euro. 

Anche i costi per i beni strumentali devono essere al di sotto di un determinato margine, stabilito a 20mila euro; naturalmente da queste spese sono esclusi gli immobili, oltre ai beni con un valore inferiore ai 516,45 euro. Per quanto riguarda i beni utilizzabili sia per uso personale che professionale, il valore preso in considerazione è pari alla metà.

Ma quali sono i vantaggi del regime forfettario? Come abbiamo detto in precedenza gli sconti riguardano anche l’imposizione fiscale con uno sconto sull‘Irpef e sull’Irap oltre che sulle addizionali comunali e regionali. Ma vediamo nel dettaglio le novità che hanno riguardato il regime forfettario nell’anno in corso. 

Regime forfettario: le principali novità 

Attraverso la legge numero 225 del 2016 inserita nella Finanziaria del 2017, il Governo ha deciso di rivedere il tema delle limitazioni per l’applicazione del regime forfettario per coloro che svolgono operazioni con i paesi esteri. Secondo la nuova normativa le cessioni sono ammesse nei limiti anche prevedendo l’esclusione di alcune attività. Si tratta, in pratica, di una novità che potrebbe portare allo sforamento del regime, anche dal prossimo anno, per chi non riesce a rimanere nei limiti. 

Ed è proprio l’esclusione del regime a rappresentare uno dei temi oggetto delle modifiche, già dal 2016. Una nuova causa di esclusione è stata applicata per i contribuenti che nell’anno precedente hanno percepito un reddito prodotto dal lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli derivanti da esso oltre alla soglia limite di 30mila euro. La verifica della soglia è, però, irrilevante nel caso in cui il rapporto lavorativo che ha prodotto tale reddito è cessato.   

Le agevolazioni 

Coloro che scelgono di adottare il regime forfettario possono godere di una serie di semplificazione riguardo la contabilità oltre che a sconti importanti sulle tasse da corrispondere. Tra i principali vantaggi è il mancato obbligo di presentare la registrazione e di tenere i libri contabili e fiscali. L’unica certificazione da presentare è quella relativa alla dichiarazione dei redditi indispensabile per il versamento dell’imposta sostitutiva che in questo caso ammonta a quindici punti percentuali per la generalità dei contribuenti o al 5% per i contribuenti che adottano il regime forfettario e che sono titolari di start up.

Chi accede al regime forfettario, inoltre, anche se tenuto ad avere una partita Iva, non addebita la fattura a titolo di rivalsa e non può accedere al diritto di detrarre dall’Iva le fatture di acquisto. Pertanto nelle fatture che saranno emesse sarà necessario riportare la dicitura: ”Operazione senza applicazione dell’Iva”. Si aggiungono, inoltre, la mancanza dell’obbligo della presentazione della dichiarazione per l’Iva e, naturalmente, da tutti gli obblighi contabili derivanti dall’imposta. 

Un’ulteriore agevolazione riguarda, inoltre, il versamento dei contributi riguardanti la previdenza. Ebbene chi è iscritto al regime forfettario può optare per una riduzione del 35% dei versamenti inviando l’apposita comunicazione sul sito dell’Istituto entro il 28 febbraio di ogni anno. 

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