Verifica partita Iva: ecco come risalire alle informazioni di tutte le aziende italiane e comunitarie

L’Agenzia delle Entrate, da diverso tempo, ha messo in campo una serie di servizi per la verifica della partita Iva. Si tratta di una funzione inserita in un’apposita area del sito ed utilizzabile da tutti i contribuenti, senza distinzione.

Il procedimento, per utilizzare la funzione, è davvero semplice e vi si accede anche senza aver effettuato il login, nell’area destinata ai servizi online. Ma perché, in alcuni casi, può essere necessario effettuare la verifica delle partita Iva?

Controllare il codice identificativo delle attività commerciali è indispensabile per verificare l’effettiva affidabilità dell’azienda con la quale si sta contrattando accertandosi dell’esistenza del codice e, nel caso, dell’autorizzazione ad effettuare transazioni extracomunitarie. 

Verifica della partita Iva: il procedimento online

Come detto l’Agenzia delle Entrate offre una specifica area del portale destinata alla verifica della partita Iva. Basta recarsi sul sito e accedere ai “Servizi Fiscali Online“. Subito dopo è possibile cliccare sulla voce “Verifica Partita Iva“, tra quelle indicate.

A questo  punto il sistema richiederà l‘inserimento della partita Iva da verificare ed il successivo codice di sicurezza. Dopo aver riempito questi due campi, sarà necessario cliccare sulla voce “Invia“.

Ora sono due le risposte che è possibile ricevere: “Partita Iva Attiva” o “Partita Iva Inattiva”. Nel primo caso avremo un codice che fa riferimento ad un’attività economica pienamente operante, nel secondo caso, invece, di un‘azienda chiusa. In quest’ultima situazione il sito mostrerà anche la data della cessazione dell’attività, oltre a quella di apertura.

Controllo della partita Iva comunitaria

Si tratta di un servizio indispensabile per le attività economiche che operano con le compagnie nei vari paesi all’estero, ma sempre in ambito comunitario. In questo caso il controllo si basa sui dati che ogni paese ha sulle partite Iva operanti sul territorio attraverso il Vies. Che cos’è il Vies?

Come spiegato nella guida completa, si tratta di un sistema che consente, alle autorità dei vari paesi aderenti, di scambiarsi le informazioni sulle varie attività favorendo il commercio tra le differenti realtà del Vecchio Continente.

Ogni stato ha, infatti, un motore di ricerca sulle partite Iva attive. La verifica della partita Iva può avere due esiti: “Informazioni valide” o non valide. Nel primo caso avremo una compagnia inserita nel sistema e le cui informazioni sono visualizzabili sul sito. In caso contrario, invece, l’attività risulta inesistente, non più autorizzata ad operare nelle transazioni all’interno della Comunità Europea, oppure semplicemente che il codice sia stato inserito in maniera errata.

E’ indispensabile tenere presente, inoltre, che i dati inseriti nel sistema non sono sempre aggiornati con la necessaria celerità. Eventuali variazioni, avvenute poco tempo prima del controllo, potrebbero non essere state ancora registrate. In questo caso è importante verificare la partita Iva attraverso l’amministrazione fiscale locale.

Una partita Iva esistente può non essere inserita nel database?

Mettiamo il caso di aver controllato il codice e di aver ricevuto una risposta negativa. Ci apprestiamo a contattare il cliente che, invece, ci assicura che la sua azienda sia attiva ed in grado di operare nella Comunità Europea. Cosa facciamo?

In questo caso possiamo richiedere all’imprenditore di contattare i gestori del servizio Vies e chiedere di essere inserito. Si tratta di un procedimento che prevede un controllo fiscale, da parte delle autorità competenti del paese.

Un’altra soluzione è di rivolgersi alle autorità dei vari stati. Si tratta di un’operazione che, anche in questo caso, può essere differente da paese a paese. In alcuni stati il servizio può essere in aggiornamento, altri paesi potrebbero non comunicare i dati personali limitandosi a confermare o meno l’esistenza della partita Iva. Anche le modalità di contatto sono diverse: per alcuni stati può essere sufficiente recarsi sul sito dell’autorità fiscale (l’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate), in altri è necessario telefonare.

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